Lo sfruttamento minorile Alla polizia l'intelligence alle associazioni la tutela
Il Giornale di Vicenza
L’opinione.
Ai Carabinieri l’intelligence, alle associazioni la tutela e l’assistenza dei minori in situazione di disagio.
Aldo Prestipino, presidente dell’Associazione vicentina di solidarietà e cooperazione (Asoc), interviene a pochi giorni dall’episodio che ha visto protagonisti, loro malgrado, alcuni nomadi che lavavano i vetri delle auto all’incrocio tra via Ragazzi del ’99 e via Trieste.
Il 10 luglio scorso, in seguito a numerose segnalazioni degli automobilisti, sono stati fermati, schedati e multati sei ragazzini minorenni, quasi certamente nomadi, che lavavano i vetri in quello che è ormai uno dei pochi semafori rimasti in città.
«Credo che venga spontaneo a tutti gli educatori avveduti della nostra città, con una forte cultura solidale, e dei servizi sociali molto qualificati, chiedersi come possa essere possibile affidare ai carabinieri la questione di un gruppo di adolescenti che lavorano in strada», scrive in una nota il presidente dell’Asoc.
Va detto che gli uomini dell’Arma non potevano fare altrimenti, in seguito alle segnalazioni pervenute in caserma, dovevano intervenire. Lo sfogo di Aldo Prestipino sembra più un invito alla società, e alle associazioni vicentine, a scuotersi, ad intervenire per risolvere le situazioni di disagio sociale soprattutto quando riguarda i minori.
Il presidente dell’Asoc, insomma, vorrebbe che si riuscisse ad intervenire prima che carabinieri e polizia siano costretti ad azioni come quelle del 10 luglio scorso.
«Sono molti gli enti e organizzazioni che hanno le competenze per risolvere situazioni di disagio minorile, le forze dell’ordine dovrebbero intervenire solamente con un’azione d’intelligence contro eventuali organizzazioni tese allo sfruttamento minorile, ma lasciamo l’intervento diretto sui ragazzi agli enti preposti».