Report dal Perù: massacro a Bagua Grande
Cari Amici ed Amiche,
Un affettuoso saluto , prima di darvi conto della dei tragici fatti avvenuti in Peru’ venerdi’ 5 giugno 2009, che ha provocato un nuovo scontro violento tra polizia e membri delle Comunita’ native, con un pesante saldo tra morti, feriti e desaparecidos, che non dovrebbero piu’ succedere. Le circolari informative di radio Nizkor, che danno conto dei questi fatti, come il link dove si possono vedere le foto che danno mostra della barbarie che si pensava fossero relagate ad altri tempi.
Pensiamo che sia necessario solidarizzare, dar notizia di questi fatti e chiedere che venga effettuata una investigazione sui fatti.
Report sulla crisi humanitaria provocata con una operazione militare del Governo peruviano a Bagua Grande (Radio Nizkor 07/06/09
Il 5 di giugno 2009 alle ore 5,30 del mattino ora locale di Peru’, gendarmi della Direzione Nazionale Operazioni Speciali (DINOES) attaccarono senza preavviso a circa 4.000 indigeni awajunwampis che a quell’ora stavano dormendo. Le forze speciali attaccarono con armi e bombe lacrimogene e entro 15 minuti fu fatto intervenire un elicottero con artiglieria
Queste Comunita’ stanno realizzando uno sciopero che dura da quasi 2 mesi per rivendicare i loro diritti umani e in quanto collettivita’, básicamente la difusa del proprio territorio, del loro diritto ad essere consultati e ad avere un dialogo con il Governo centrale. Questa Mobilitazione pacifica ha origine dalla promulgazione di un pacchetto di norme la cui abrogazione viene richiesta dalle Comunita’. I decreti in questione garantizzerebbero lo sfruttamento minerario e petrolifero in violazione al diritto delle Comunita’ ad essere consultate e in violazione delle norme internazionali che tutelano i diritti dei popoli indigeni.
Un giorno e mezzo dopo l’inizio della indiscriminata persecuzione di queste Comunita’ nella zona del Bagua Grande, radio Nizkor ha cercato di raccogliere testimonianze dirette di persone del luogo, cosa che sono riusciti a realizzare grazie al contatto con il Centro Pastorale nella Casa delle Sorelle della Trinita’ di Bagua Grande, donde se rifugiati circa 700 dei 4000 nativi coinvolti. Dei restanti non si ha notizia e sono considerati non identificati o scomparsi. Anche se si suppone che molti degli scomparsi siano nascosti, non si sa quanto di loro sono stati assassinati dato le Forze militari e di polizia impediscono che i gruppi di appoggio localizzino gli scampati
In merito a questa grave crisi umanitaria che questo intervento ha provocato, abbiamo intervistato la Suora Ricardina Ramos, come anche un membro della Comunita’ nativa Nazareth. Entrambi riferiscono che la situazione e’
penosa, che il computo dei morti tra gli indigeni ha raggiunto il numero di 60. Inoltre parte dei cadaveri sarebbero stati buttati nel fiume, altri bruciati. Molti corpi giacciono nelle colline circostanti, pero’ non e’ possibile ne’ recuperarli, ne’ riconoscerli, a causa dei blocchi dellea forza pubblica. I nativi sono stati colpiti da pallottole e rincorsi a fucilate
Gli intervistati segnalano che quello che chiedono e’ che si faccia sapere la verita’ di quello che e’ successo e che sta succedendo, perche’ la stampa portata sul luogo dei fatti sta informando del contrario e non sta facendo il propriolavoro con obiettivita'. Inoltre e’ necessario che si garantisca il ritorno in condizioni di sicurezza dei refugiati ai propri luoghi di origine.
Le Comunita’ compite sono 64 e i refugiati si trovano in una situazione di grave angustia per gli impedimenti al poter ritrovare i loro compagni....
Per vedere le foto clicca su
http://catapa.be/en/north-peru-killings
Rosa Lia Chauca
Della ONG REDINFA