2005 ANNO INTERNAZIONALE DEL MICROCREDITO

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“L’anno internazionale del Microcredito 2005 intende sottolineare l’importanza della microfinanza come parte integrale del nostro sforzo collettivo per realizzare i “Millenium Development Goals” (gli Obbiettivi di Sviluppo per il Millennio). Un accesso sostenibile alla microfinanza aiuta ad alleviare la povertà generando guadagni, creando posti di lavoro, dando ai bambini l’accesso all’istruzione, permettendo alle famiglie l’ottenimento dell’assistenza sanitaria e rendendo le persone in grado di compiere le scelte migliori per soddisfare le proprie necessità. Insieme, possiamo e dobbiamo costruire settori finanziari inclusivi che aiutino le persone a rendere migliore la propria vita”.

Sono parole del Segretario Generale dell’O.N.U. Kofi Annan, dopo che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2005 come anno internazionale del microcredito. Da ormai molti anni il microcredito sta cambiando le vite di molte persone nel sud del mondo facendo rinascere comunità povere e quasi disperate. I microimprenditori hanno utilizzato prestiti anche minimi per far crescere attività ora prospere e provvedere così al sostentamento delle proprie famiglie. Un motto dice: “Un piccolo prestito può cambiare una famiglia, diversi prestiti possono cambiare una comunità, migliaia di prestiti possono trasformare intere economie”.

Fra i principi e gli obiettivi dichiarati dell’anno vi sono:

- aumentare la consapevolezza e la comprensione del microcredito e della microfinanza da parte dell’opinione pubblica, e contribuire in questo modo ad alleviare la povertà;
- sviluppare strategie per far divenire il microcredito parte integrante del sistema finanziario;
- consentire alle organizzazioni di microcredito e microfinanza di divenire fornitori efficaci nei confronti dei poveri e rendere i donatori e i governi più efficaci sostenitori di queste organizzazioni;
- ampliare la portata delle organizzazioni specifiche, incoraggiando la collaborazione fra i governi, le Nazioni Unite, i settori pubblico e privato e le istituzioni non governative.

L’accesso al credito è un problema per tutti coloro che non hanno garanzie da offrire alle banche tradizionali. Secondo il Programma O.N.U. per lo Sviluppo, l’80% della popolazione mondiale ottiene solo il 5,4% del credito erogato dal sistema bancario. Oltre un miliardo di persone, sempre secondo l’O.N.U., vivono con meno di un dollaro al giorno; a questi poveri e poverissimi nessuna banca presterebbe mai nulla. L’unica possibilità di cambiamento della loro condizione viene offerta dalla finanza etica, che ha come principio di fondo la ridistribuzione delle risorse come condizione di un’economia di giustizia.
In vista dell’avvio dell’anno internazionale, il nostro Ministero degli Affari Esteri ha istituito il Comitato Nazionale sul Microcredito, L’ONU ha infatti espressamente invitato gli Stati membri a costituire comitati rappresentativi della società civile per coordinare le varie iniziative previste nel 2005 sull’argomento in questione. A far parte del Comitato sono stati chiamati istituzioni, enti, fondazioni e ONG (Organizzazioni Non Governative): i gruppi di lavoro del comitato, che intende proseguire la sua attività anche dopo il 2005, saranno due: uno dedicato all’organizzazione di incontri sull’argomento, l’altro dedito all’approfondimento attraverso studio e ricerca. Ha fatto un po’ scalpore sui giornali nazionali la nascita, a Firenze, di due piccoli fondi etici con l’obiettivo di aiutare circa 130 persone italiane in difficoltà economiche, testimonianza evidente delle nuove povertà che stanno colpendo le nostre periferie urbane.

Massimo Bosco

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