Materiali del 2° incontro mondiale dei NATs - Berlino 2004 - Comunicati e articoli

2° INCONTRO MONDIALE DEI MOVIMENTI
DI BAMBINI E ADOLESCENTI LAVORATORI
DI AFRICA, ASIA ed AMERICA LATINA

18 aprile/2 maggio 2004

Berlino - Germania

STAMPA
Comunicati, articoli e chiarificazioni

CONFERENZA STAMPA

Comunicato Stampa 13 aprile

Comunicato finale del presidente di ITALIANATs Aldo Prestipino

Comunicato Stampa 6 maggio

ARTICOLI

da Redattore Sociale


Giovedì, 6 MAGGIO 2004

A BOLOGNA presso CIRCOLO A.R.C.I. SESTO SENSO VIA PETRONI N°9

ha avuto luogo la CONFERENZA STAMPA
organizzata da ITALIANATs e Associazione NATs Bologna

con l'intervento di alcuni delegati dei Movimenti di Bambini e Adolescenti lavoratori, dell'America Latina, venuti in Italia una volta ultimati i lavori del
2° INCONTRO INTERNAZIONALE DEI MOVIMENTI DI BAMBINI E ADOLESCENTI LAVORATORI DI AFRICA, ASIA ed AMERICA LATINA

Angie Rocio Diaz Plazas, Movimento colombiano (MOCONATS)

Lisandro Cáceres Guevara, Movimento peruviano (MNNATSOP)

Edwin José Pérez García, Movimento guatemalteco (PAMI)

Pura Limpia Concepción Gonzalez Zayas, Movimento paraguayano (CONNATs)

I delegati sono stati accompagnati dall´educatore del Paraguay Antonio Añazco Jara(CONNATs)

Durante la conferenza è stato proiettato un breve documentario con immagini e interviste raccolte a Berlino nel corso dell'incontro.

Vedi Comunicato Stampa 6 maggio

COMUNICATO STAMPA 13 aprile 2004

"Sì al lavoro - No allo sfruttamento!"
Incontro Mondiale dei bambini e adolescenti lavoratori
dal 19 Aprile al 2 Maggio 2004 a Berlino, FEZ Wuhlheide

30 bambini e adolescenti provenienti da Africa, Asia e America Latina saranno ospitati a Berlino dal 19 aprile al 2 maggio. In comune hanno il fatto di lavorare per sfamare se stessi e le proprie famiglie, e di essere stati eletti come delegati di Organizzazioni di bambini. Vengono a Berlino per il loro Secondo Incontro Mondiale. Il loro motto:"Sì al lavoro, no allo sfruttamento. Noi non siamo il problema, ma parte della soluzione!"

Le Organizzazioni dei Bambini e Adolescenti Lavoratori sono presenti fin dagli anni Ottanta in America Latina, in Africa e in Asia dagli anni Novanta. I loro membri hanno un'età che varia dagli 8 ai 17 anni. Sono contrari alla proibizione del lavoro minorile, perché questa li spinge verso l'illegalità e la criminalità. Promuovono invece condizioni di vita e di lavoro migliori, che mantengano la loro dignità, non nuociano alla loro salute, e lascino loro il tempo di giocare e andare a scuola. Invece di escludere i bambini dal lavoro (minorile), chiedono ai governi e alle organizzazioni internazionali di combattere la povertà e l'enorme disuguaglianza sociale presente nei loro Paesi e che divide Nord e Sud del mondo.

Le Organizzazioni dei bambini lavoratori chiedono migliori opportunità di formazione e l'accesso gratuito alla scuola, così come ai servizi sanitari. Richiedono inoltre di poter utilizzare gli spazi pubblici come le strade e le piazze, per far fronte al proprio sostentamento e sensibilizzare le persone sulla loro situazione. Per far sì che si realizzino i diritti sanciti dalla Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia, i bambini ritengono imprescindibile il riconoscimento sociale e giuridico delle loro organizzazioni e la possibilità di partecipare all'elaborazione e gestione delle quesioni che li riguardano.

In alcuni Paesi del Sud del mondo queste organizzazioni sono riconosciute come legittime rappresentanze dei bambini lavoratori. In alcune città - come Dakar (Senegal), La Paz (Bolivia) o Lima (Perù) - le amministrazioni comunali e i governi hanno trovato un accordo su migliori opportunità di lavoro e di formazione, la protezione dagli abusi della polizia oppure l'assistenza sanitaria gratuita.

In realtà spesso le organizzazioni dei bambini lavoratori non sono viste di buon occhio, oppure vengono ignorate, guardate con sospetto come a forze sovversive, o ancora discriminate. Il fatto che i bambini avanzino delle proposte politiche gode di cattiva fama ed è considerato "poco infantile". Di contro i bambini lavoratori replicano di dover prendersi responsabilità e mantenersi molto presto nella vita, e perciò hanno il diritto di poter partecipare al dibattito sulla loro vita. Non vogliono più essere esclusi dalla vita economica ed essere sottoposti alla piena volontà degli adulti.

I bambini che si incontreranno a Berlino provengono da 23 Paesi: India, Pakistan, Bangladesh, Nepal, Afghanistan e Mongolia; Senegal, Mali, Benin, Burkina Faso, Guinea (Conakry), Guinea-Bissau, Angola, Niger, Ruanda e Zimbabwe; Paraguay, Bolivia, Cile, Perù, Colombia, Venezuela, Guatemala e Messico. Le loro culture d'origine non potrebbero essere più diverse. Parlano più di 18 lingue differenti. Ma ciò che li unisce, è la volontà di non voler essere più sfruttati e l'affermazione dei loro diritti e della loro dignità di esseri umani.

Con il loro incontro a Berlino i bambini lavoratori desiderano conoscersi meglio, scambiare le loro esperienze e cercare soluzioni ai loro problemi. Vogliono sensibilizzare l'opinione pubblica europea sulla loro situazione e trovare un maggiore ascolto alle loro opinioni, proposte e richieste. Desiderano parlare con i politici tedeschi, i rappresentanti della vita pubblica, dei sindacati e delle organizzazioni politiche. Infine sperano di trovare una maggiore coesione tra di loro e di migliorare e incrementare l'incidenza della loro azione a livello globale.

L'incontro mondiale viene organizzato da ProNats (Circolo di iniziative contro lo sfruttamento e per il rafforzamento dei bambini lavoratori), insieme con il partner italiano ItaliaNats, e il Centro per il tempo libero (FEZ) nel parco Wuhlheide di Berlino. ProNats è l'acronimo spagnolo di "Pro Niñas, Niños y Adolescentes Trabajadores" - per i bambini/e e adolescenti lavoratori. E' una iniziative che viene da singoli individui appartenenti a gruppi di solidarietà Nord-Sud, organizzazioni di bambini, chiese, sindacati, scuole, centri giovanili, luoghi dei giochi d'avventura e altre istituzioni sociali e socio-pedagogici presenti in Germania. Lussemburgo, Francia, Austria e Svizzera.

ItaliaNats è una rete italiana di Ong, Associazioni, Botteghe e Centrali del Commercio equo e solidale operanti nel settore della cooperazione internazionale e dei rapporti nord-sud. E' nata nel 1999 con lo scopo di fare da portavoce in Europa e sostenere i Movimenti dei bambini e adolescenti lavoratori del Sud del mondo. Su richiesta esplicita delle organizzazioni dei bambini lavoratori, si è assunta l'impegno di facilitare la loro comunicazione e condivisione di documenti a livello internazionale, e, insieme al partner tedesco ProNats, ad aiutarli nella realizzazione dei loro incontri mondiali.

Durante l'incontro mondiale verrà costituito nel centro FEZ Wuhlheide un ufficio stampa e ci saranno diverse possibilità di incontrare e parlare con i delegati:

· Lunedì 19 aprile alle ore 10 avrà luogo la Cerimonia di apertura. Luogo: sala del cinema del Centro per il tempo libero FEZ Wuhlheide, a Berlino. Indirizzo: An der Wuhlheide 197, Berlin-Oberschöneweide.

· Mercoledì 28 Aprile alle ore 16.00: Incontro con il Sindaco e Ministro dell'Economia, del Lavoro e delle Donne del Land di Berlino, Harald Wolf, con la partecipazione di rappresentanti della Commissione Bicamerale per l'Infanzia dell'Italia . Luogo: Rotes Rathaus (municipio), Berlin-Mitte

· Giovedì 29 aprile alle ore 10 ci sarà una Conferenza stampa. Luogo:: Wilhelm-Leuschner-Haus des DGB (casa del sindacato tedesco dei trasporti), Keithstraße (vicino alla piazza Wittenbergplatz).

I soci di ProNats e ItaliaNats sono a disposizione per ulteriori informazioni. Vi preghiamo sin d'ora di diffondere l'evento.

ProNats and ItaliaNats preparatory group

RIUNIONE MONDIALE DEI DELEGATI DEL MOVIMENTO MONDIALE DEI BAMBINI ED ADOLESCENTI LAVORATORI ORGANIZZATI BERLINO

18 APRILE – 2 MAGGIO 2004

Il 28 aprile 2004, nell’ambito della riunione mondiale dei Movimenti dei Bambini Lavoratori Organizzati, che dal 18 aprile al 2 maggio 2004 si è tenuta a Berlino, i 30 delegati provenienti da Afganistan, Angola, Bangladesh, Benin, Bolivia, Burkina Faso, Cile, Colombia, Guatemala, Guinea Conakri, Guinea Bissau, India, Messico, Mongolia, Nepal, Paraguay, Perù, Ruanda, Senegal, Venezuela, sono stati invitati nel Palazzo del Governo del Land di Berlino dal Ministro dell’Economia, Lavoro e Questione Femminile, Onorevole Harald Wolf, che ricopre anche la carica di Vice Sindaco di Berlino.All’incontro erano presenti la Presidente e la Vice Presidente della Commissione Bicamerale per l’Infanzia del Parlamento italiano, le Onorevoli Maria Burani Procaccini di Forza Italia e Marida Bolognesi dei Ds.

L’onorevole Harald Wolf, dopo aver espresso la gratitudine ai presenti per aver accettato l’invito all'incontro, occasione irripetibile per poter conoscere e parlare con dei bambini lavoratori, ha dichiarato che quella del lavoro minorile è una situazione che non riguarda solo i Paesi in via di sviluppo ma esitente anche in Europa. Dopo aver illustrato la situazione normativa e sociale del lavoro minorile in Germania, ha dichiarato che in Europa non si può appoggiare la proibizione del lavoro minorile se non si hanno alternative positive da offrire ai bambini. Il Ministro ha concluso:“….sono felice di conoscere il Vostro movimento che chiede scuole gratis e lavoro senza sfruttamento. Sono contento di sapere che esistono bambini come voi che hanno deciso di prendere il loro destino nelle proprie mani”. L’Onorevole Procaccini e l’Onorevole Bolognesi hanno chiarito di aver accettato l’invito ufficiale loro rivolto da Italianats, per ascoltare l’esperienza di lavoro degno e conoscere la realtà rappresentata dai Movimenti dei Bambini lavoratori organizzati, una realtà a cui dare rilievo. L’On. Procaccini ha dichiarato: “è molto interessante ascoltare la vostra esperienza di lavoro degno così diverso da quello presentato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL). Questa vostra ricchezza la voglio portare in Parlamento, per capire come possiamo lavorare sulla base dei due pilastri Scuola-lavoro che devono funzionare insieme perché possiate crescere come cittadini.Siamo interessati al documento finale che scaturirà dal vostro incontro mondiale, che vorremmo sottoporre ai Sindacati e Ong che lavorano all’interno della Global March finalizzata all’abolizione del lavoro minorile, per far capire quanto sia importante riconoscere la dignità del lavoro, non solo nei vostri Paesi ma anche qui nei confronti degli immigrati che vengono in Italia per una giusta integrazione.A novembre 2004 organizzeremo una Conferenza sui Diritti dell’Infanzia con le Parlamentari di differenti Paesi e vorremmo invitare anche una vostra rappresentanza per discutere della dignità del lavoro.”

L’On. Bolognesi ha affermato:” …in Europa c’è una difficoltà a capire realtà sociali e di lavoro diverse, ma è chiara la volontà per alcuni di noi Parlamentari di uscire da questa mentalità e arricchire il dibattito e le azioni con qualcosa di veramente utile alla dignità del lavoro e dello studio.Questo momento è importante perché apre un punto di vista diverso e perché non mette in contrapposizione lavoro e studio e chiedete che le due cose possano convivere insieme. Inoltre state insegnando a noi Parlamenti che non si può decidere sopra la testa dei ragazzi, ma bisogna decidere con i ragazzi. Aver conosciuto Italianats è stato molto importante, ci ha fatto riflettere e ha dato lo spunto per una discussione nel Parlamento italiano. Stiamo in questo senso pensando di avviare una collaborazione a livello Europeo.” Si è trattato di una straordinaria occasione ufficiale per i Delegati eletti dai rispettivi Movimenti, di conoscere la posizione del Ministro tedesco e delle Parlamentari italiane.

Molti ragazzi e ragazze sono intervenuti con dichiarazioni e domande, in particolare: sulle posizioni dei Politici, sulle linee dell’Oil e sulle posizioni dei Movimenti di bambini lavoratori organizzati, le due Onorevoli sono reintervenute. L’On Bolognesi ha risposto:”Il dibattito tra lavoro minorile no! e lavoro minorile si! è fuorviante, tutto deve dipendere da quale lavoro, da quale ambiente lavorativo, dalla possibilità che un lavoro offre ad un ragazzo di frequentare la scuola. Noi vogliamo combattere le forme di lavoro minorile che voi stessi combattete”. L’On Procaccini ha ribadito: “Noi vogliamo far capire all’Oil che una cosa sono le peggiori forme di lavoro minorile e un’altra cosa sono le forme di lavoro che voi ritenete degne; io e la mia collega, in Commissione, abbiamo presentato un testo al Parlamento che illustra la vostra posizione. La difficoltà è che in Italia (come in tutti i Paesi del Mondo ndr) la legge vieta il lavoro minorile. Dobbiamo far capire che ci sono lavori che in certe condizioni, soprattutto nel rispetto della scuola e delle caratteristiche del ragazzo, possono essere fatti. Le leggi devono essere fatte per far ragionare le persone”. Alla conclusione degli interventi è scoppiato un caloroso applauso e le diverse delegazioni si sono avvicinate per manifestare il loro apprezzamento alle due Parlamentari italiane.Si può sicuramente dire che è stato evidente a tutti che il difficile lavoro che Italianats ha portato avanti in questi anni sta incominciando a portare frutti significativi ed è un esempio da seguire anche in altri Paesi.

Aldo Prestipino

COMUNICATO STAMPA 6 maggio 2004

UN LAVORO DA BAMBINI
Contro l'abolizione indifferenziata del lavoro minorile.

La Rete di Italianats che da anni sostiene e dà voce ai Movimenti di bambini e adolescenti lavoratori invita a conoscere le loro storie e le ragioni della loro lotta

Dal 19 aprile al 2 maggio, a Berlino, nel cuore dell'Europa, 30 delegati dei Movimenti dei Bambini lavoratori organizzati di Africa, America Latina e Asia si sono incontrati per far sentire la loro voce rispetto alle politiche che le organizzazioni internazionali promuovono a livello mondiale sul lavoro minorile.

L'Incontro Mondiale dei Movimenti dei Bambini e Adolescenti Lavoratori organizzati di Africa, America Latina e Asia è stato possibile perché un numero sempre maggiore di Organizzazioni, di rappresentanti politici e di Movimenti europei si stanno convincendo che la "rivoluzionaria" prospettiva politica indicata da questi Movimenti è in grado di produrre risultati in un'ottica non assistenziale, facendo leva proprio sui protagonisti: i bambini lavoratori e il lavoro.

In questo mese si terrà a Firenze un altro incotnro: il Children's World Congress on Child Labour, al quale converranno rappresentanti delle diverse Agenzie dell'ONU, Rappresentati di Governi, di Organizzazioni umanitarie e ONG, di Sindacati e centinaia di adolescenti di differenti Paesi. Un impegno organizzativo, politico, mediatico ed economico di grandissimo livello. Il lavoro minorile, tema su cui si discuterà, è di grande importanza: si tratta di un fenomeno che coinvolge circa 250 milioni di bambini nel mondo; il problema è quali soluzioni si prospetteranno, soluzioni e non proclami ovviamente.

Negli ultimi dieci anni la Marcia Globale contro il lavoro minorile ha spinto tutti i Paesi a dotarsi di dispositivi di legge che vietano il lavoro minorile, ma ha fallito sulle soluzioni. Pur riconoscendo che la Global March ha avuto il merito di porre il tema del lavoro minorile a livello globale, dai documenti preparatori del Congresso di Firenze l'enfasi posta sulla tesi secondo la quale l'imperativo è l'abolizione di ogni forma di lavoro minorile, non può nascondere il fallimento delle politiche fin qui seguite: come succede spesso la soluzione che si prospetta è quella di rilanciare il problema nella stessa direzione. Lo slogan che la Global march propone si potrebbe riassumere in: "Tutto il lavoro minorile deve essere sradicato da tutto il pianeta! Senza nessuna distinzione: lavoro indegno oppure no; a full time o a part time; espletato in famiglia o in insalubri sottoscala, lavoro schiavo o lavoro voluto e cercato, ecc."

In questo quadro la prospettiva che fuoriesce dai documenti preparatori forniti da Children's World Congress on Child Labour Firenze si basa su una supposta volontà e capacità politica degli Stati di investire fondi per rendere autosufficienti dal punto di vista economico le famiglie che decidano di mandare i propri figli a scuola.Ma sarà possibile che i Governi stanzino entro il 2020 per l'eliminazione del lavoro minorile quanto stimato necessario dall'OIL e cioè 760 miliardi di dollari? Attualmente gli Stati non riescono a destinare i 10 miliardi di dollari necessari annualmente per garantire l'accesso all'istruzione universale entro il 2015. Ma anche volendo credere a quello che non è possibile e cioè che i soldi saranno messi a disposizione, chi e come individuerà i milioni di famiglie che veramente hanno titolo al contributo? Chi controllerà sulle speculazioni, chi monitorerà e verificherà i risultati reali e come si eviterà l'involuzione assistenzialista di questa valanga di soldi? Quante organizzazioni a favore dell'infanzia sorgeranno dal nulla? Quanti responsabili tutori si presenteranno all'improvviso per gestire la distribuzione di aiuti?

Nel Sud del mondo ci sono attori presenti da decenni sul fronte del lavoro minorile e uno di questi è il Movimento dei bambini ed adolescenti lavoratori organizzati, chiamati anche Nats (dall'acronimo spagnolo Niños Adolescentes Trabajadores). In America Latina, Africa e Asia milioni di bambini ed adolescenti lavoratori, nella lotta per la sopravvivenza, sono impegnati in prima linea contro il loro proprio sfruttamento. Nessuno, però, pensa di investire sui bambini stessi e sui loro Movimenti: se solo si provasse ad ascoltarli si troverebbero strade meno velleitarie e più concrete per iniziare a debellare lo sfruttamento del lavoro minorile.

Il Sindaco di Lima, in anni non sospetti, ha fatto con i Nats della città un accordo: 200 bambini di strada, ogni giorno, per lavorare nel settore del giardinaggio del Comune, venivano formati e pagati per il loro lavoro di 3 ore e ½, con l'impegno di frequentare regolarmente la scuola. Adesso il Sindaco di Lima, con la legislazione promossa dalla Global March, rischia di passare per uno sfruttatore di minori. In aree di grande disoccupazione e povertà dove predomina il lavoro informale impedire ogni forma di lavoro minorile è un'utopia fuorviante.

Un altro esempio viene dal documento, diffuso due mesi fa in India da organismi indipendenti, che analizza il risultato di un'incursione ed operazione di liberazione di 104 bambini lavoratori di una fabbrica di gioielli a Nagerpeth, provincia di Bangalore regione di Karnataka in India, del maggio 2003. Le condizioni di lavoro erano di grande sfruttamento, fino a 20 ore di lavoro giornaliero, i bambini dovevano preparare da se stessi i pasti e soddisfare le loro necessità di base, ricevendo in cambio una paga settimanale. La gran parte di quei bambini avevano frequentato la scuola ma l'avevano lasciata per il lavoro. Di seguito ad una denuncia i bambini sono stati "liberati" con una operazione di Polizia e riportati alle famiglie.

Lo studio ha messo in luce un dato definito "impressionante" e cioè che ad una verifica dopo poche settimane, i bambini avevano lasciato le loro famiglie per andare a lavorare altrove. Lo studio prosegue con una serie di analisi di tipo sociologico, culturali, nonché economiche individuando i diversi fattori del fallimento tra cui il fatto che nel modo con cui si è operato non si è tenuto conto della dignità e dello stesso valore del bambino. La conclusione oltre che indicare diversi nodi da sciogliere, sottolinea che alla fine paradossalmente i 104 bambini dopo la "liberazione" hanno visto peggiorata la propria condizione.

Concludendo, meglio sarebbe intraprendere un'azione selettiva contro le forme peggiori di sfruttamento del lavoro minorile, (lavoro in schiavitù, con orari eccessivi, in ambienti insalubri, non retribuito adeguatamente, con persone repressive o violente, in mansioni avvilenti e mortificanti) fornendo ai milioni di bambini in lotta per la propria sopravivenza un'alternativa di lavoro degno, socialmente organizzato.

Ciò rappresenterebbe una strategia fortemente diversa da quella che è in discussione a Firenze, che aprirebbe ad attori del sud del mondo (250 milioni di Bambini) che oggi non hanno voce e investirebbe su una soluzione concreta proposta dal sud del mondo.

Ulteriori documentazioni sono a disposizione di quanti siano interessati presso la segreteria di Italianats

ITALIANATs


MINORI 10.3130/04/2004

Fonte: Redattore Sociale - www.redattoresociale.it

''Visto che il problema del lavoro minorile è difficile da risolvere, forse è ora che si ascoltino i bambini'''.
A Berlino i delegati dei movimenti dei minori lavoratori si confrontano nel secondo incontro mondiale
© ItaliaNats

BERLINO - "Visto che il problema del lavoro minorile è difficile da risolvere, forse è l'ora che si ascoltino i bambini'" Così dice Edwin, 14 anni, elettricista del Guatemala.
E' uno dei delegati che partecipano II° Incontro Mondiale dei Movimenti dei Bambini e Adolescenti Lavoratori (Mundialito) che è in corso di svolgimento a Berlino, nel parco di Wuhlheide.
I delegati, ragazzini e ragazzine tra i 12 e i 17 anni, provenienti da 23 paesi di Africa, America Latina e Asia, sono stati eletti da migliaia di coetanei (nel solo Perù si stima che i bambini organizzati siano 12000). Di religioni e culture diverse, parlano 18 lingue differenti.
I loro movimenti vengono genericamente definiti come movimenti NATs (da Niños y Adolescentes Trabajadores, anche se per Asia ed Africa la sigla sarebbe WC ed EJT) ed hanno radici lontane: il primo movimento di base è nato in Perù negli anni 70.
Ciò che li accomuna, insieme all'origine dai gruppi sociali di base, è la volontà di organizzarsi in difesa dei propri diritti e la proposta di un rapporto diverso fra bambini e adulti. Il convegno infatti è condotto in prima persona dai giovanissimi, sia nelle decisioni sui programmi, sia nella conduzione dei dibattiti e degli altri momenti.
Gli adulti supportano, ma non hanno diritto di voto e quindi non decidono. Ci sono sessioni in cui non possono presenziare, siano essi accompagnatori, educatori o organizzatori (tranne i traduttori ): possono comunque partecipare (giornalisti compresi) alle assemblee plenarie o dietro richiesta circostanziata.
La manifestazione è iniziata il 19 aprile con gli interventi del Borgomastro e di Lothar Krappmann, rappresentante della Commissione dei diritti dei bambini presso l'Onu.
I lavori si sono quindi avviati con la formazione delle tre commissioni continentali e di due commissioni intercontinentali, una pedagogica e l'altra sulla comunicazione.
Uno dei momenti più importanti della prima settimana è stato lo scambio di esperienze e la valutazione delle attività intraprese dal I° Incontro Mondiale a Kundapur nel 1996.
Questo lungo percorso, seguito da un numero crescente di associazioni di base di nuovi paesi, ha portato i piccoli lavoratori alla decisione di costituire di un Movimento mondiale.
Altro dibattito di rilievo è stato il coinvolgimento di questo Movimento nel processo dell'UNGASS, la Sessione speciale sull'infanzia dell'assemblea generale dell'ONU, che ha avuto luogo a New York nel maggio 2002. Si è trattato di un evento storico, perché per la prima volta si è sentita la voce dei NATs: alcune raccomandazioni sono state infatti recepite nel documento "Un mondo a misura di bambino".
Ma il tema più sentito è stato quello della la Convenzione OIL sulle peggiori forme di lavoro minorile e il programma IPEC per lo sradicamento del lavoro minorile. Si sono discussi esempi della applicazione delle legislazioni abolizioniste, dove i bambini sono stati tolti da situazioni di brutale sfruttamento, ma, costretti dalle necessità materiali, sono poi finiti in attività ancora peggiori.
I delegati hanno denunciato quello che succede quotidianamente in seguito alla recente ratifica della Convenzione OIL n.138: in Messico e Paraguay i bambini sono cacciati dai mercati dove vendono i loro prodotti e sono di fatto spinti a cercarsi lavori più a rischio.
Preoccupati da questi effetti, i NATs sono contrari alla soppressione indiscriminata del lavoro minorile, posizione invece affermata dalla Global March che avrà il suo massimo risalto a Firenze (10 maggio).
I NATs chiedono che il lavoro minorile venga riconosciuto e regolamentato secondo le possibilità dei bambini, senza cioè pregiudicarne lo sviluppo psicofisico, con spazi e tempi per il gioco e l'istruzione. Deve essere un lavoro degno e non uno sfruttamento.
A differenza di quanto avviene nei paesi ricchi, essi non vedono il lavoro in opposizione alla scuola, ma come un valore e un elemento di formazione alla vita, oltre che un importante fattore di autostima. L'evento berlinese, che è stato organizzato dalla rete Italianats e dalla tedesca Pronats quasi esclusivamente con lavoro volontario, ha ottenuto la copertura della stampa, radio e tv nazionali. La chiusura del Mundialito è prevista per il 2 maggio.

Massimo Lambertini

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