MINORI E LAVORO
Un’iniziativa dell’ASOC che ha coinvolto alcune scuole di città e provincia
Salute e famiglia
Ecco i diritti dei bimbi
di Chiara Roverotto
Essere ragazzi non è semplice. Né piccoli né adolescenti. In
particolare in un Paese, l’Italia, dove ci sono 500 mila bimbi che
vengono sfruttati sotto il profilo lavorativo, soprattutto nel
Nord-Est, come mettono in evidenza le statistiche pubblicate da “Save
the Children”. «Ci è capitato di sentire bambini che dicevano che
lavorano a dieci anni e guidavano il muletto in fabbrica - spiega Aldo
Prestipino, presidente di ASOC,
Solidarietà e cooperazione, una delle associazioni che ha messo in
piedi un progetto educativo dedicato al protagonismo giovanile “Diritto
allo studio e diritto al lavoro” - ma non sempre tutto questo va visto
in maniera negativa. Certo, se il piccolo è completamente slegato dal
mondo della scuola diventa pericoloso e fuorviante, se invece avviene
in un contesto familiare di maggiore responsabilizzazione, tutto è da
rivedere sotto una luce diversa. Per quanto lo sfruttamento sia
tutt’altra cosa».
Sta di fatto che il progetto voleva avvicinare un
migliaio di ragazzi scelti con la collaborazione del Comune di
Arzignano, l’istituto tecnico “Marzotto”, le associazioni “Aprirsi”,
“Eurocultura”, “Italianats”, “Solinte” e “via Firenze 21” ed ha
interessato, grazie ai finanziamenti della Regione, 50 classi
elementari, medie e superiori della Provincia e della città con il
Comprensivo 1, 2, 3 e l’istituto “Boscardin”.
«Obiettivo del
progetto - ha spiegato Prestipino - stimolare i bambini ad esprimersi
sulla propria esperienza di vita, proporre in confronto con esperienze
diverse con piccoli lavoratori provenienti da altri Stati e movimenti
organizzati, acquisire conoscenza della realtà che ci circonda per
migliorare la propria capacità critica di fronte a tante differenze,
anche all’interno di una scuola sempre più multietnica, e infine
promuovere comportamenti di protagonismo solidale».
Insomma, offrire
ai ragazzi tutti quegli strumenti necessari per vivere in maniera più
consapevole. E per capire in quale modo si muovono i giovani vicentini
sono stati distribuiti due questionari: uno diretto ai piccoli delle
elementari e l’altro a quelli più grandi.
Il 54% degli
intervistati sostiene che la propria opinione qualche volta non viene
tenuta in considerazione. Si sentono maggiormente ascoltati dagli
amici: il 41,4% rispetto alla famiglia con il 29% delle risposte. A
coinvolgere di più i bambini anche grazie al lavoro di alcune
insegnanti (Stefania Pedersini responsabile del progetto, Barbara
Busellato e Daria Tresso), un gioco improntato sui diritti, una sorta
di giro dell’oca costruito con disegni dove al posto delle caselle si
doveva scegliere un diritto. «E per la maggiore - ha spiegato Barbara
Busellato - sono andati il diritto alla salute e alla famiglia». Mentre
i più grandi hanno ammesso che, di fronte a difficoltà economiche, non
avrebbero problemi nel vedere oggetti oppure lavorare.
«Una
consapevolezza importante - ha concluso Prestipino - nata anche grazie
all’incontro con culture e realtà molto diverse dalle loro e
sicuramente più problematiche».
Da settembre il progetto riprenderà. A promuoverlo l'associazione Asoc Onlus, in
collaborazione con il Comune di Arzignano, l'itis Marzotto e le associazioni
Aprirsi, Eurocultura, Italianats, Solinte e "Via Firenze 21". con il
patrocinio e il contributo della Regione Veneto nell'ambito del bando per la
promozione dei diritti umani e della cultura di pace anno
2007.
Articolo apparso su "Il giornale di Vicenza" il 10 luglio 2008