In Corso sfila anche la protesta di sindacati e gruppi anti-guerra
IL GIORNALE DI VICENZA
Risposta al divieto: «Non esiste alcuna legge che vieta ad un singolo cittadino di passeggiare per strada, anche con la fiaccola in mano».
(g.
m. m.) Alla fine le fiaccole per la pace di Cgil, Cisl e Uil hanno
sfilato per corso Palladio. Che fossero in quattrocento, come sostengono
i promotori, o non più di duecento, secondo la stima delle
forze dell’ordine, sta di fatto che la fiaccolata per dire
«no alla guerra e alla violenza generatrice di altra violenza»
è transitata per il cuore del centro storico, anche se in
forma "diluita", com’è stata chiamata alla
partenza. «Non è stato autorizzato il corteo lungo
il Corso - hanno spiegato gli organizzatori ai manifestanti dopo
il raduno in piazza Caste llo, alle 18 e 30 - ma non esiste alcuna
legge in Italia che vieta ad un singolo cittadino di passeggiare
per strada, anche con la fiaccola in mano». Detto, fatto:
le fiaccole si sono incamminate verso piazza dei Signori in ordine
sparso, una alla volta o a piccoli gruppi, per una protesta silenziosa
contro i signori della guerra, manifestando la loro voglia di pace
e giustizia. All’appel lo lanciato dai sindacati hanno aderito
numerose associazioni, laiche e cattoliche, come Lega Ambiente,
Rete Lilliput, Ans XXI, Salam ragazzi dell’Ulivo, Luna e l’Altra,
Amici del Guatemala, Sermig Vicenza, Sud Nord Aracoeli, Azione cattolica,
Arci ragazzi, Auser, Asoc, Agesci Vicenza e Acli. Giunta in piazza
dei Signori accompagnata da un grande striscione che citava Ghandi
(«A furia di "occhio per occhio" si diventa tutti
ciechi»), la fiaccolata si è conclusa con la lettura
di brani e inni alla pace, da Bertold Brecht a Gianni Rodari.