Estela Carlotto ci ricorda il dramma dei desaparecidos
IL GIORNALE DI VICENZA
Domani sera al teatro dei Carmini una personalità d’eccezione
Sposata con un arzignanese, ha patito la sparizione della figlia
Estela Carlotto, personalità di grande livello, presidente del Movimento Madres y Abuelas de Plaza de Mayo, che durante la dittatura argentina ha lottato duramente per la ricerca dei desaparecidos contribuendo alla spallata che ha fatto cadere il regime e riuscendo a portare di fronte alla giustizia molti capi della dittatura, sarà domani sera 23 febbraio ospite al teatro dei Carmini.
Come nei tempi bui anche ora, in tempi di democrazia, Estela Carlotto
tiene alta la fiaccola dei diritti umani ed è tra le personalità
di maggior spicco nel nuovo corso argentino.
Sposata con un italia no di Arzignano, Estela ha patito il rapimento
e la sparizione della figlia Laura ad opera degli agenti della dittatura;
la figlia durante la prigionia ha dato alla luce un figlio che i
suoi carnefici hanno dato in adozione e che ora vive inconsapevolmente
in una famiglia che crede la sua.
Sono oltre un centinaio i casi già accertati, di giovani
che hanno scoperto la verità e sono to rnati alle loro famiglie
e si stima che almeno altri 400 giovani, trai i quali Giulio, il
nipote di Estela Carlotto, siano ancora da ritrovare.
Un periodo terribile quello della dittatura che ha fatto oltre 30.000
"desaparecidos" i cui effetti nefasti continuano a prodursi
ancora ai giorni nostri.
Estela Carlotto che ha rischiato la vita, assieme a tante altre
Abuelas y Madres de Plaza de Mayo perché crimini tanto gravi
non restassero impuniti, è oggi una protagonista del cambiamento
politico sociale e morale in corso nel suo Paese.
La serata di domani, alle 20,45 al teatro dei Carmini, contrà
S. Croce 242 (alla fine di corso Fogazzaro), seguirà questo
programma:
saluto alla signora Estela Carlotto e breve presentazione di alcuni
progetti di cooperazione con l'Argentina;
Visione di un promo dello spettatolo teatrale "Riflessi"
che tratta il tema della Shoà e dei Desaparecidos argentini
introdotto dall'autore, Adriano Marcolini;
intervento di Estela Carlotto;
infine dibattito.