Rumori di guerra alla frontiera Boliviana
Un articolo di Aldo Zanchetta
Nel dicembre prossimo le elezioni in Bolivia rischiano di portare al potere un leader indigeno 'doc', Evo Morales. La Bolivia è il paese dove si sono avute a livello mondiale le prime lotte vittoriose contro la privatizzazione dell' acqua e per la riappropriazione del controllo del gas naturale di cui il paese è ricco. Un paese 'pericoloso' quindi.
Essendo fallite altre manovre destabilizzatrici e tese a far rinviare le elezioni, di fronte alla riconferma della data delle stesse, si accentuano i rischi separatisti della regione orientale (Santa Cruz) del paese, la più ricca, dove per la cronaca si rifugiarono molti gerarchi nazisti dopo la guerra e che tuttora animano circoli 'esclusivi' e potenti.
Se Morales vincerà, come sembra più che probabile, e se le elezioni si terranno veramente (meno certo), la provincia orientale potrebbe tentare la secessione. Si innescherebbero così probabili resistenze popolari e qualcuno dovrà pur rimettere ordine.
E' per questo che truppe statunitensi recentemente istallatesi in Paraguay, paese confinante e ventre molle della resistenza a Bush nel cono sud, si stanno posizionando sulla frontiera boliviana dal lato paraguayo, ufficialmente per svolgere 'azioni sociali' e altrettanto stanno facendo dal canto loro truppe cilene (il Cile è interessato a appropiarsi di importanti sorgenti acquifere che originano in Potosì e che da tempo i cileni sfruttano gratuitamente). Analoghi movimenti sono segnalati da parte brasiliana, paese che per motivi di potenza regionale non può essere assente nel caso di conflitti. Da notare che le truppe statunitensi sono posizionate proprio al bordo del cosidetto 'aquifero guaranì', il più grosso bacino acquifero di acqua dolce del mondo.
La cosa, visto il silenzio dei mezzi di informazione, può sembrare fantapolitica per cui ho voluto controllare i 'rumori' che iniziano a giungere via internet tramite amici dislocati in loco. Che confermano movimenti di truppe anomali.
Last but not least gli Stati uniti, che hanno avuto la concessione dal governo del Paraguay di un ampio territorio per istallazione di una base militare che per ora ospita 400 soldati ma le cui incipienti istallazioni sembrano destinate a un numero ben maggiore di presenze, hanno ottenuto dal governa locale garanzie giuridiche che garantiranno dall' eventuale incriminazione di militari statunitensi per le loro eventuali violazioni del diritto internazionale.
novembre 2005 Aldo Zanchetta