Intervento di Aldo Prestipino sulla Campagna Stop Child Labour
Intervento di Aldo Prestipino sulla Campagna “Stop Child Labour – The School is the best place to work”
Le organizzazioni aderenti alla campagna “Stop Child Labour – The School is the best place to work”, che ha come ambito d'azione il continente asiatico, in particolare l'Asia meridionale, sta definendo la bozza di un piano di azione contenente raccomandazioni per le aziende che producono i loro articoli in zone dove viene utilizzata manodopera minorile.
Il principio base del documento è che il lavoro minorile deve essere eliminato e che il miglior posto per i bambini è la scuola. Anche il lavoro accanto alla scuola è considerato non desiderabile, perchè influisce negativamente sulla frequenza scolastica e sul tempo e la qualità dello studio. Il documento è aperto alle integrazioni di esperti e organizzazioni interessate. La stesura finale è prevista per questo mese.
L'inizativa coniuga la campagna contro il lavoro minorile, in tutte le sue forme, a quella di sensibilizzazione sulla responsabilità sociale di impresa, che si vorrebbe estendere a tutta la filiera di realizzazione dei prodotti. Da parte sua Italianats ha preso posizione riguardo questa campagna lanciando un documento di risposta: CLICCA QUI
Potete trovare tutta la documentazione in lingua italiana e inglese sul sito di Italianats.
Il principio base del documento è che il lavoro minorile deve essere eliminato e che il miglior posto per i bambini è la scuola. Anche il lavoro accanto alla scuola è considerato non desiderabile, perchè influisce negativamente sulla frequenza scolastica e sul tempo e la qualità dello studio. Il documento è aperto alle integrazioni di esperti e organizzazioni interessate. La stesura finale è prevista per questo mese.
L'inizativa coniuga la campagna contro il lavoro minorile, in tutte le sue forme, a quella di sensibilizzazione sulla responsabilità sociale di impresa, che si vorrebbe estendere a tutta la filiera di realizzazione dei prodotti. Da parte sua Italianats ha preso posizione riguardo questa campagna lanciando un documento di risposta: CLICCA QUI
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