Banca africana contro la povertà
Banca africana contro la povertà
Un’azione decisiva per favorire lo sviluppo sostenibile dell’Africa, promuovere l’integrazione tra culture diverse e sostenere i migranti: questo l’obiettivo dell’Unicontinental bank, la banca etica della diaspora africana. L’iniziativa sta per concretizzarsi e sarà presentata domani, dalle 14 alle 18, in occasione del forum "Reservation day Unicontinental bank". L’appuntamento è alla parrocchia di San Giuseppe, in via Mercato Nuovo 41. Saranno illustrati il progetto e le modalità di prenotazione delle azioni e quindi, dalle16, si terrà la tavola rotonda sul tema "Ruolo della Unicontinental bank nell’integrazione della diaspora africana per la lotta contro la povertà".
«Dopo aver consegnato tutta la documentazione - ha spiegato Condè Ousmane, presidente dell’Unione immigrati di Vicenza - siamo in attesa dell’autorizzazione da parte della Banca d’Italia e contiamo quindi di poter aprire, già nei prossimi mesi, i primi sportelli in Africa e in Italia».
«La nuova banca costituisce una novità assoluta - ha sottolineato Aldo Prestipino, responsabile del dipartimento progetti Asoc, l’Associazione che dal 1992 si occupa di cooperazione internazionale e di azioni di solidarietà - potrà giocare un ruolo fondamentale sia dal punto di vista economico che socio-culturale, permettendo di superare pregiudizi, favorendo integrazione e cooperazione». Sono principalmente sei, infatti, gli obiettivi che quest’iniziativa si prefigge: controllare, orientare e valorizzare i risparmi della diaspora africana; ridurre il costo del trasferimento delle rimesse ed incentivare l’utilizzo degli strumenti legali per il trasferimento delle rimesse stesse; promuovere l’inserimento di queste ultime in un circuito produttivo di micro e piccole attività imprenditoriali private e collettive; offrire occasione d’investimento alla diaspora africana nel Paese d’origine; partecipare attivamente allo sviluppo sostenibile del’Africa favorendo l’accesso ai servizi finanziari alle popolazioni disagiate, migliorando la qualità dei servizi sanitari e formativi ed operando per garantire alloggi alle fasce più disagiate della popolazione. «Infine - ha aggiunto Condè Ousmane - darà la possibilità agli africani di svolgere delle attività accademiche. Troppo spesso si dimentica che i migranti, impegnati in Italia nei lavori più umili hanno in realtà una solida preparazione alle spalle». C.M.
Articolo pubblicato nel Giornale di Vicenza di venerdì 13 novembre 2009